18
Gen
2018

Teorema – Paladins

È usci­to TEOREMA #18. Que­sto mese, ho scrit­to Pala­dins – L'incompletezza come para­dig­ma del­la pro­du­zio­ne arti­sti­ca. Ecco l’incipit.


L’uomo ama crea­re e costrui­re stra­de, que­sto è indub­bio. Ma com’è che ama anche appas­sio­na­ta­men­te la distru­zio­ne e il caos? Ecco, dite­me­lo un po’! Ma su que­sto argo­men­to voglio dire io stes­so due paro­le a par­te. Non sarà che ama tan­to la distru­zio­ne e il caos (infat­ti è indub­bio che tal­vol­ta li ama mol­to, è un dato di fat­to), per­ché istin­ti­va­men­te teme di rag­giun­ge­re lo sco­po e di com­ple­ta­re l’edificio che sta costruen­do? Che ne sape­te, for­se quell’edificio gli pia­ce solo da lon­ta­no, ma non da vici­no; for­se gli pia­ce solo crear­lo, ma non viver­ci, e pre­fe­ri­sce asse­gnar­lo aux ani­maux dome­sti­ques, come for­mi­che, mon­to­ni e via dicen­do. Le for­mi­che, infat­ti, han­no tutt’altri gusti. Loro han­no un edi­fi­cio sor­pren­den­te di que­sto stes­so gene­re, indi­strut­ti­bi­le in eter­no: il formicaio.

Fëdor Dostoe­v­skij, Memo­rie dal sottosuolo

La sto­ria ha dimo­stra­to che non c’è pia­ce­re video­lu­di­co mag­gio­re del chiu­de­re una doz­zi­na di gamer in una stan­za e lascia­re che si pren­da­no a mitra­glia­te tra le soprac­ci­glia. Fin dal­le ori­gi­ni, con Spa­cewar! (1961), il mul­ti­player com­pe­ti­ti­vo è sta­ta la prin­ci­pa­le e ini­mi­ta­bi­le attrat­ti­va del medium. Nono­stan­te, negli anni, i video­ga­me abbia­no spe­ri­men­ta­to con le con­ta­mi­na­zio­ni arti­sti­che più varie (cutsce­ne cine­ma­to­gra­fi­che, strut­tu­re roman­ze­sche, i più ete­ro­ge­nei usi del­la musi­ca e via dicen­do), la quin­tes­sen­zia­le espe­rien­za del medium risie­de nel puro match “spor­ti­vo” tra due o più gio­ca­to­ri, tipi­ca­men­te media­to da pal­lot­to­le digitali.


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