21
Giu
2009

Un personal computer non così personal — 30/03/09

(Que­sto arti­co­lo è sta­to tra­dot­to per Mega­chip)

di «Rus­sia Today»

I per­so­nal com­pu­ter potreb­be­ro diven­ta­re ben poco pri­va­ti in futu­ro, gra­zie alle leg­gi pro­po­ste dagli Sta­ti Uni­ti e da qual­che gover­no euro­peo. Que­ste misu­re, infat­ti, per­met­te­reb­be­ro allo sta­to di acce­de­re ai con­te­nu­ti del vostro hard disk. L’amministrazione Oba­ma man­tie­ne un inu­sua­le livel­lo di segre­tez­za sui det­ta­gli di que­sta ini­zia­ti­va, e que­sto ali­men­ta le pre­oc­cu­pa­zio­ni degli uten­ti di com­pu­ter e degli atti­vi­sti per i dirit­ti civi­li. Ormai, qua­si tut­ti sia­mo in pos­ses­so di un let­to­re MP3 e di un por­ta­ti­le. Ma cosa acca­dreb­be se il gover­no, sen­za alcun moti­vo spe­ci­fi­co, si con­ce­des­se il pote­re di acce­der­vi? L’amministrazione Oba­ma, con una riser­va­tez­za pres­so­ché asso­lu­ta, sta rifi­nen­do un trat­ta­to inter­na­zio­na­le sul copy­right insie­me ad altre nazio­ni euro­pee. Gra­zie all’ACTA (Accor­do di Com­mer­cio Anti-Fal­si­fi­ca­zio­ne), i gover­ni godran­no di nuo­vi, este­si pote­ri per ciò che riguar­da la per­qui­si­zio­ne ed il seque­stro dei mate­ria­li rite­nu­ti in vio­la­zio­ne del dirit­to d’autore. Men­tre il gover­no Oba­ma eti­chet­ta que­sti pia­ni segre­ti con il bol­li­no del­la “sicu­rez­za nazio­na­le”, Richard Stall­man, un impor­tan­te atti­vi­sta per la liber­tà infor­ma­ti­ca, li defi­ni­sce una “guer­ra alla condivisione”.
«Sic­co­me, se li cono­sces­si­mo, non ci pia­ce­reb­be­ro, si sono impe­gna­ti in un ope­ra­zio­ne di “rici­clag­gio legi­sla­ti­vo”» affer­ma Still­man. «Così si bypas­sa la demo­cra­zia e loro pos­so­no far­ci quel­lo che voglio­no. Imma­gi­no che la nuo­va legi­sla­zio­ne sarà ter­ri­bi­le per­ché, se così non fos­se, non avreb­be­ro biso­gno di agi­re in modo così cir­co­spet­to». Fino­ra, le que­stio­ni di copy­right rien­tra­no nel­la giu­sti­zia civi­le. Oba­ma vuo­le ren­der­le una vio­la­zio­ne pena­le. E, anche se le sta­ti­sti­che più recen­ti con­fer­ma­no che in media il let­to­re MP3 di ogni tee­na­ger con­tie­ne più di 800 can­zo­ni sca­ri­ca­te ille­gal­men­te, dif­fi­cil­men­te si può inqua­dra­re il pro­ble­ma in ter­mi­ni di “sicu­rez­za nazio­na­le”. Si pen­sa che uno degli obiet­ti­vi del trat­ta­to sia la con­di­vi­sio­ne peer-to-peer, cioè quel­la in cui un uten­te pas­sa del soft­ware ad un altro uten­te. Ma la dire­zio­ne in cui andran­no que­ste nuo­ve nor­me sarà quel­la di lascia­re che il Gran­de Fra­tel­lo ci ten­ga d’occhio, que­sta vol­ta ad un livel­lo com­ple­ta­men­te diverso.
Le indi­scre­zio­ni dal­le nostre fon­ti ci indi­ca­no, ad esem­pio, che la poli­zia di fron­tie­ra avrà pote­ri di per­qui­si­zio­ne sen­za pre­ce­den­ti e potrà effet­tuar­le sen­za un man­da­to. Potran­no pas­sa­re in ras­se­gna, copia­re e con­fi­sca­re ogni mate­ria­le digi­ta­le nel lap­top dei cit­ta­di­ni. Musi­ca, film, gio­chi, ma anche dati per­so­na­li. Per alcu­ni, il com­pu­ter ed i suoi con­te­nu­ti sono para­go­na­bi­li ad un cas­set­to del­la bian­che­ria e sono con­vin­ti che il gover­no non dovreb­be met­ter­ci le zam­pe. O, alme­no, dovreb­be ave­re un buon moti­vo per far­lo. Altri com­men­ta­to­ri aggiun­go­no che il pro­ces­so di crea­zio­ne di que­sta nuo­va leg­ge va con­tro tut­to ciò per cui Oba­ma si è can­di­da­to alla pre­si­den­za, spe­cial­men­te la tra­spa­ren­za. È anche sta­to sot­to­li­nea­to che le nazio­ni impe­gna­te in que­sto trat­ta­to non inclu­do­no impor­tan­ti atto­ri inter­na­zio­na­li, come la Cina, la Rus­sia ed il Brasile.

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